IL FONDO GALAXY: OCCORRE SAPERNE DI PIU'
Ecco come opera il fondo che prenderebbe il controllo di Aeroporto
di Siena S.p.A.
UNO DEI più frequenti messaggi lanciati riguardo alla
vicenda del potenziamento di Ampugnano può essere riassunto
in questi termini: sarebbe stupido ed antieconomico opporsi
ad un investimento che viene effettuato sul nostro territorio
da un soggetto privato estero come il fondo Galaxy.
Il messaggio, sapientemente enfatizzato per far presa sull’opinione
pubblica, non è supportato dalla benché
minima informazione né sull’accordo
che è stato siglato fra la Banca Monte dei Paschi di
Siena (BMPS) e Galaxy, nè sui rispettivi ruoli che
questi protagonisti avrebbero nella vicenda.
CHI È GALAXY?
Galaxy è un fondo chiuso di investimenti
che si dedica al Private Equity.
Un fondo chiuso è uno strumento finanziario
che raccoglie capitali (sia da investitori pubblici
che privati) per investirli e farli fruttare finanziariamente;
si definisce "chiuso" perchè gli investitori
non possono riscattare il loro capitale in anticipo, ma devono
attendere la scadenza del fondo.
Private Equity, nel gergo finanziario è
l'attività con la quale un investitore (come Galaxy)
investe in un impresa (chiamata società target)
ottenendo una partecipazione della società. La società
target (in questo caso Aeroporto di Siena S.p.A.) è
solitamente scelta poiché ritenuta ad elevato
potenziale di generazione di flussi di cassa costanti e prevedibili.
L'investitore (Galaxy) si propone di disinvestire nel medio-lungo
termine realizzando una plusvalenza dalla vendita della partecipazione
azionaria. Il piano si sviluppa di solito in questo modo:
il fondo di Private Equity investe nella società target,
prendendone il controllo, opera nel tempo in modo da aumentarne
il valore, per poi rivenderne la partecipazione e guadagnando
sulla plusvalenza (il così detto “capital
gain”).
I soci di riferimento di Galaxy sono le Casse Depositi e
Prestiti francese, italiana e la banca KfW (banca federale
e dei Lander).
COME OPERA GALAXY?
Ci sono vari tipi ti operazioni finanziarie che possono essere
eseguite da un fondo di Private Equity, a seconda della fase
nel ciclo di vita aziendale che la società
target attraversa: quella iniziale (per cui i fondi servono
essenzialmente al lancio di una nuova società), od
una successiva (nella quale i fondi servono allo sviluppo
di una società già esistente ed operante, come
nel nostro caso).
Ma quali sono in pratica le fasi operative di questi
fondi di Private Equity? Ecco un breve riassunto:
A QUALI GARANZIE?
Un aspetto di fondamentale importanza nelle operazioni di
Private Equity sono le garanzie che l’investitore
(Galaxy) pretende al momento di stipulare l’accordo.
L’investitore, infatti, può partecipare completamente
al rischio d’impresa, non pretendendo garanzie riguardo
al proprio way out; in questo caso, se l’impresa invece
di acquisire l’aumento di valore auspicato dovesse peggiorare,
l’investitore non solo non può realizzare il
suo guadagno, ma può perdere anche una quota del proprio
capitale investito inizialmente.
Un'altra possibilità e che l’investitore
(GALAXY), al momento del contratto iniziale, pretenda ed ottenga
dal socio imprenditore (nel nostro caso uno o tutti gli attuali
azionisti di Aeroporto di Siena S.p.A.) garanzie sul proprio
way out, nel caso in cui, trascorso un certo periodo di tempo,
la società non sia divenuta abbastanza profittevole
per realizzare l’offerta pubblica delle proprie azioni
o, ad esempio, la vendita ad un altro investitore.
Queste garanzie vengono generalmente fissate attraverso l’utilizzo
dei così detti patti parasociali
(accordi “privati” e vincolanti tra i soci). Il
metodo più comune per questo tipo di garanzia consiste
in patti parasociali che attribuiscono all’investitore
una sorta di diritto di recesso, ad esempio con obbligo di
riacquisto della partecipazione da parte degli altri soci
ad un prezzo determinato. In questo quadro, la figura
dell’investitore finisce per risultare più vicina
a quella di un “finanziatore”, il quale non rischia
il proprio capitale e si garantisce un rientro comunque decoroso
se non vantaggioso.
CHI SI ACCOLLA I RISCHI?
La società Aeroporto di Siena S.p.a. ha continuamente
registrato perdite che nel solo triennio 2003-2006 sono ammontate
ad oltre 3 milioni di euro. Un fallimento che è semplicemente
dovuto al fatto che agli alti costi strutturali non
corrispondono rientri legati ad un traffico aereo minimo.
Per garantire perlomeno un ipotizzabile pareggio economico
sarebbe necessario un incremento del traffico passeggeri di
70 volte o più, a prezzi di mercato poco vantaggiosi.
Numeri impensabili semplicemente riferendosi al bacino di
utenza della provincia senese (di 250.000 abitanti). Ma
allora, qual’è il piano che sta sotto questa
operazione?
La società target oggetto di attenzione da parte di
Galaxy è Aeroporto di Siena S.p.A., a controllo
sostanzialmente pubblico. Oggi il 49,1% delle sue
azioni è nelle mani della Camera di commercio di Siena,
mentre il 6,2% appartiene alle amministrazioni locali (Comuni
di Siena e Sovicille e Provincia di Siena). Il restante 44,7%
ha natura pseudo - privata (Banca MPS S.p.A. 23,8% e Aeroporto
di Firenze S.p.A. 20,9%).
Galaxy, che è un fondo internazionale di Private
Equity, come tale effettua operazioni di investimento al solo
scopo di realizzare guadagno al momento del disinvestimento,
vale a dire quando venderà la propria partecipazione
ed uscirà dalla società.
E’ fortemente possibile che, se l’aumento di
valore della società aeroportuale non si realizzerà,
gli accordi fra BMPS e Galaxy prevedano l’accollo
del rischio economico sugli attuali soci di Aeroporto di Siena
S.p.A., e dunque, fondamentalmente, sull’intera
collettività. L’assoluta mancanza di
informazioni e segretezza sul tenore di questo accordo fa
temere questa ipotesi come la più verosimile, secondo
una prassi che purtroppo in Italia trova largo riscontro:
mentre l’operazione viene caldeggiata e presentata come
un investimento privato in favore del nostro territorio, nella
realtà essa si ridurrebbe ad una mera speculazione
sulle spalle della collettività senese, che si ritroverebbe
non solo con un territorio di pregio come quello di Sovicille
gravemente compromesso, ma anche con il pesante carico
di conseguenze economiche dovute ad operazione ad altissimo
rischio di investimento destinata con ottime probabilità
a replicare i fallimenti del passato.
Insomma, dopo il danno: la beffa.